“Antichi mestieri”

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La cultura figurativa e manuale popolare è ricca di elementi che rimandano a tecniche e attitudini artistiche e ad una concezione del mondo e della vita di interesse e peculiarità locale. Conoscere il passato “quotidiano” può essere utile a capire la crescita economica, sociale, culturale e religiosa di un’intera popolazione. I ricercatori nell’ambito delle discipline etnoantropologiche spingono i cittadini a riappropriarsi di un aspetto significativo della vita culturale siciliana presente e passata. mentre lo strumento museale può concorrere a mantenere e assicurare una crescita economica, sociale e culturale contemporanea dell’area etnea. Nel passato la conoscenza e il trattamento dei materiali lignei, metallici e lapidei ha avviato alla creazione e alla unicità di strumenti di lavoro e di uso quotidiano; nel contempo è da sottolineare che la ricchezza e la varietà di arti e mestieri popolari è stata supportata da rinomati artigiani, maestranze e operatori locali. La ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti) potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita vissuta nei campi come nelle città lontane e vicine dal mare. Il riferimento è ad antichi mestieri più umili (falegname, contadino, lavoratore dell’olio, castagnaro, ricottaro, vinificatore, calzolaio, fabbro e maniscalco, vasaio e “aggiusta terracotta”, acquaiolo, venditore di carbone, stagnaro, arrotino, cantastorie, ombrellaio, cestaio, ed altro). L’allestimento di mostre tematiche (civiltà contadina; arte e mestieri; ceramografia; acqua, ruote e mulini, materiale scolastico di scuole rurali ed elementari, etc), inquadrato nel contesto più ampio del recupero del patrimonio di cultura popolare e di tradizione, sempre più lontano dalla realtà odierna e in rapida estinzione, è inteso a impedire la dispersione della memoria storica delle generazioni che ci hanno tramandato i valori positivi di vita.

La grande varietà di arti e mestieri presenti nel territorio etneo impone una articolazione complessa delle proposte di materiale da preservare, ordinare ed illustrare (molto è già presente in Case Museo e Musei etnografici della Sicilia). Esempi possono essere:

Agricoltura e caccia; Acque, ruote e mulini; Coltivazioni e industria agrumarie; Viticoltura e trappeti; Vino, botti e distillerie; Scultura in pietra lavica; Canti popolari e di buona ventura; Costumi; Oggetti in legno e metallo della pastorizia, Intagli su osso e su collari bovini in legno; Oggetti e manufatti casalinghi; Veicoli e cavalcature; Ceramica e terracotta; Ex-voto, tabelle votive e oggetti di devozione; Pittura murale, su vetro, a mosaico, su tela, su legno di carretto; Giocattoli e balocchi; Pupi di teatro e marionette; Oggetti in oro, manufatti in argento e ferro battuto; Arte dolciaria; Arte della stampa; Stradonari, muratori e pescatori; Pelli e concerie; La seta e i mangani; Lana, lino, canapa e maceratoi; Lupini e maggese; Gli ospedalieri; Arredo ecclesiastico.

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